Cos’è l’Avant Apocalypse?
VLOG / BLOG Cos’è l’Avant Apocalypse? Se siete arrivati fin qui è perché la vostra curiosità ha avuto la meglio, oppure avrete sicuramente già visto qualche video tutorial su TikTok. Anche se non sapete esattamente di cosa si tratta molto probabilmente avrete già sentito queste parole, poiché si tratta di una recente tendenza di moda; qualora fosse nuova grazie a questo articolo scoprirete passo dopo passo come riprodurre questo stile. Nella moda le tendenze possono essere determinate e influenzate da numerosi fattori: sociale, economico, ambientale e tecnologico. A definire quale saranno le prossime sono i cacciatori di tendenze, i cosiddetti “cool hunter” (cacciatori di qualcosa di nuovo). Mandy Lee, cacciatrice di tendenze, è stata la prima a definire questo stile stravagante e minimal con la definizione Avant Apocalypse. Durante le recenti sfilate di Rick Owens e Martin Margiela in effetti vi sono dei modelli che sembrano appartenere ad un mondo apocalittico. Durante le ultime sfilate i modelli sembrano aver subito un attacco da un asteroide per via dei numerosi buchi che presentano i capi. Altri modelli invece sembrano degli zombie per via delle varie stratificazioni dei tessuti resi a brandelli. Non tutto ciò che vediamo nelle varie sfilate è detto che diventi tendenza ma in questo caso l’Avant Apocalypse presenta tutte le caratteristiche per poterlo essere. Dal punto vista sociale e tecnologico questa tendenza esprime un nuovo modo di vedere la sensualità, uno spunto innovativo rispetto alla nudità classica che solitamente appare sui social. I vestiti proposti scoprono parti inusuali del corpo come ascelle, ginocchia, costato proponendo un inaspettato lato erotico. E interessante anche dal punto di vista economico e ambientale, poichè strizza fortemente l’occhio al riciclaggio e all’eco-sostenibilità. Difatti poiché si tratta di vestiti neutri, molto spesso bianchi, i capi non devono subire numerosi trattamenti con coloranti tossici. È uno stile che si può riprodurre da tessuti avanzati, essendo dei capi destrutturati. Ricordiamoci che è uno stile adottato in una vita successiva alla caduta di un asteroide, quindi sarebbe più probabile indossare un capo strappato e reso a brandelli piuttosto che un blazer strutturato. Ciò che rende unico l’Avant Apocalypse è che chiunque abbia un po’ di creatività può riprodurre questo stile minimal e all’avanguardia, non essendoci un modo giusto o sbagliato per vestirsi con queste tipologie di tessuto. A cura di Federica Donno, pubblicato sulla rivista sperimentale The Salmon
Cos’è l’Armocromia?
VLOG / BLOG Cos’è l’Armocromia? Benvenut* fashion lovers in questa nuova rubrica! Uso l’asterisco perché qui potrete sentirvi in un posto sicuro, nessuno sarà pronto a giudicarvi perché è una rubrica aperta a tutti e ci teniamo ad essere in-clu-si-vi! D’altronde per avvicinarsi alla moda non bisogna avere una specifica fascia d’età, provenire da un determinato luogo o avere un definito orientamento sessuale. L’unico requisito per continuare a leggere è la voglia di informarsi su quello che ci circonda perché la moda è ovunque. Ci svegliamo la mattina e la prima cosa che facciamo è decidere cosa indossare per affrontare la giornata. Sarebbe magnifico farlo nella maniera più veloce possibile, ma soprattutto scegliere capi che ci valorizzano al meglio. lo sono qui per aiutarvi in questo! Tra le altre cose ho studiato Armocromia, con l’unico obbiettivo di aiutare gli altri. Ma partiamo dalle basi: cos’è l’Armocromia? Per natura siamo portati spontaneamente ad apprezzare ciò che e armonioso. La parola Armocromia infatti è composta dalla parola armo (armonia) e cromia (dal greco Khròmìa ovvero colore). L’armocromia è una scienza che in base alla combinazione di colori della nostra pelle, dei nostri occhi e dei nostri capelli, definisce la palette di colori che armoniosamente ci faranno apparire più giovani, belli e in salute. Vi è mai capitato di sentirvi dire: “Oggi hai il viso stanco” e magari avevate riposato per dieci ore di fila?Oppure: “Questo colore ti ingrigisce il volto”; o ancora: “Questo vestito ti invecchia!”. Ecco, in quei casi non eravate semplicemente in linea con la vostra palette, che tu creda o no! Essere in palette è come indossare un filtro instagram nella vita di tutti i giorni! Fantastico vero? Basti pensare che in un film in cui si vuole far sembrare un attore, afflitto da qualche patologia, si utilizza la palette opposta rispetto a quella di appartenenza, sia per il makeup, sia per gli accessori che per i costumi. I vantaggi di essere in palette sono: Rughe e occhiaie che si distendono; Lifting naturale ai propri zigomi; Chi ha problemi di acne noterà che è come avere un fondotinta; Tutti i colori della palette cromatica si abbinano tra loro, quindi la mattina potrete vestirvi facilmente senza preoccuparvi se gli abbinamenti abbiano la giusta tonalità e sfumatura di colore. Le quattro stagioni cromatiche riassunte nelle palette: autunno estate inverno primavera Rihanna resta sempre e comunque un’ icona di stile e bellezza sia in palette che no, ma guardate come cambia il suo volto quando utilizza i suoi colori amici! E questo non vale solo per lei, ma per tutti! Non in palette In palette A cura di Federica Donno, pubblicato sulla rivista sperimentale The Salmon
Cos’è il Celebrety Stylist?
VLOG / BLOG Cos’è il Celebrety Stylist? Ciao Fashion Lovers! Questa settimana non posso trattare la “rubrica moda” senza parlare di Sanremo. Vi immagino già seduti sul divano a guardare Rai Uno mentre riflettete sul perché un artista abbia scelto di indossare proprio quel marchio tra tutti, in un mare che trabocca di brand. Mi spiace distruggere le vostre fantasie, ma purtroppo non è il cantante a decidere in autonomia cosa indossare. Vi svelo un segreto: esiste una figura professionale chiamata “Celebrity stylist” che sceglie i capi al posto suo. Cosa ne penso io dei look proposti quest’anno a Sanremo? Niente male! Ma quell’esagerazione del nero e quei pochi sprazzi vivaci di cromie qua e la, mi hanno fatto notare che la maggior parte di loro non fosse in palette. Sappiate che ogni colore, nasconde un significato. II nero per esempio, viene scelto inconsciamente da ognuno di noi quando vogliamo nascondere le nostre emozioni. Esso ha poca, se non nulla, luminosità; viene definito: colore acromatico. Per un artista che basa la sua carriera sull’instaurare un legame empatico con il pubblico, direi che non è proprio il miglior colore da scegliere. Inoltre il nero è la scelta più scontata e banale che si possa fare. Ogni artista come ognuno di noi appartiene ad una stagione cromatica e come abbiamo già visto nel primo articolo, attenersi alla propria palette significa apparire al meglio nell’intero aspetto – se non ci credete: provare per credere! Di solito si dice:”scegli il nero che il nero sta bene su tutto!”. Ma questo nell’Armocromia non vale, poiché il nero è visto come un colore freddo ad alta intensità di valore scuro; difatti l’unica stagione ad avere questa tinta nella palette è l’inverno – in particolare, nel sottogruppo Deep. Vestire in palette un artista vuol dire: esaltarlo, rendendolo unico nel suo genere. E voi andreste “total black”, ad un evento così di successo? A cura di Federica Donno, pubblicato sulla rivista sperimentale The Salmon